Grecia: Nuova Democrazia e opportunismo pandemico

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Il lockdown riprende

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L’amministrazione di Nuova Democrazia continua a sfruttare la pandemia per agire contro immigrati e anarchici, implementando una forma aggiornata di strategie che non si vedevano dai tempi della Giunta di fine degli anni Sessanta e inizio degli anni Settanta. Il nostro movimento contro Stato e capitale è più che mai indispensabile, poiché lo Stato greco si affretta a modernizzare la macchina attraverso la quale reprime gli oppositori politici con il pretesto di Legge, ordine e imposizioni anti-virus. Quest’aggiornamento è un adattamento del contributo mensile di Radio Fragmata al podcast [Bad News report] (http://www.a-radio-network.org/episode-40-11-2020/). Potete leggere anche i nostri report di [maggio] ( https://it.crimethinc.com/2020/05/15/grecia-repressione-e-resistenza-durante-la-pandemia), [giugno] ( https://it.crimethinc.com/2020/06/22/da-minneapolis-alla-grecia-fanculo-agli-sbirri-un-mese-di-lotte-ecologiche-carcerarie-e-solidali-in-grecia), [luglio] ( https://it.crimethinc.com/2020/07/15/grecia-tutto-sta-venendo-a-galla-recessione-imminente-il-divieto-della-liberta-di-assembramento-e-la-morte-di-vassilis-maggos), [agosto] ( https://it.crimethinc.com/2020/08/18/estate-in-grecia-edizione-nuova-democrazia), [settembre] ( https://it.crimethinc.com/2020/09/14/grecia-il-campo-profughi-di-moria-brucia-mentre-la-repressione-statale-sintensifica) e [ottobre] ( https://it.crimethinc.com/2020/10/24/grecia-la-corte-si-e-pronunciata-contro-alba-dorata-ma-nelle-piazze-la-lotta-continua-vogliamo-che-il-fascismo-venga-abolito-non-regolamentato-giudizialmente).

Gatti contro gli sbirri.

Lockdown per il Covid-19

Al momento, la Grecia è completamente bloccata. Ciò include la non libertà di movimento. Mantenere tale lockdown senza estendere anche il sostegno medico e finanziario per le persone colpite è un esercizio di puro autoritarismo.

Vi sono solo sei giustificazioni riconosciute per uscire di casa: fare la spesa nelle farmacie e nei supermercati, allenarsi (come definito e consentito dalla Polizia) o portare a spasso un cane, andare al lavoro, partecipare a funerali, andare da un medico o in ospedale o per aiutare una persona bisognosa. Quest’ultima, di solito, si applica solo ai greci che aiutano i propri nonni; la Polizia ha multato parecchie persone che cercavano di fornire beni di prima necessità ai senzatetto o alle persone nei campi profughi o rom. Si deve inviare un messaggio allo Stato per ricevere il permesso di uscire e, se fermati, mostrare l’SMS di conferma alla Polizia. Queste richieste di SMS allo Stato [forniscono dati] ( https://athens.indymedia.org/post/1604053/) e opportunità di sorveglianza per gli enti statali. Le violazioni possono comportare una multa di 300 euro o altre accuse. La maggior parte delle volte, i poliziotti fermano le persone di colore o istituiscono posti di blocco nei quartieri meno abbienti.

È inoltre previsto il coprifuoco tra le 21:00 e le 5:00, durante il quale le uniche attività consentite sono andare a lavorare, portare a spasso un cane o andare in ospedale.

Molti greci si ritrovano a essere senzatetto nel bel mezzo del lockdown.

Nonostante il lockdown sia imposto a livello nazionale, viene applicato in modo diverso nei diversi quartieri. Exarchia, per esempio, è sorvegliata intensamente con quasi nessuno per strada, mentre i quartieri ricchi quasi per nulla. Negli Stati Uniti, la destra condanna le misure di sicurezza e le serrate come un complotto liberale per sabotare l’economia; se riconoscesse le opportunità politiche che la pandemia ha offerto alle amministrazioni di destra in tutta Europa, potrebbe cambiare la propria narrativa.

Il primo lockdown di marzo e aprile si è verificato quando i casi erano in media tra i 150 e i 200 al giorno; oggi, oscillano tra i 2.000 e 2.500 al giorno, con i letti in terapia intensiva che si riempiono rapidamente. La colpa dei tassi di contagio ricade sull’élite imprenditoriale che ad agosto ha chiesto l’apertura delle frontiere per il turismo, nonostante l’ovvio pericolo. Sebbene il turismo fosse pari al 90% in meno rispetto agli anni precedenti, queste politiche hanno consentito ad alcuni turisti facoltosi di diffondere il virus in tutta la Grecia continentale e nelle isole. Il regime di Nuova Democrazia continua a tagliare i bilanci del personale medico e ospedaliero, reindirizzando i fondi a progetti di rinnovamento urbano decorativo, a Polizia e personale carcerario e a un aumento del budget militare. Dà priorità all’aggiunta di fontane e piante in vaso nei quartieri anziché affrontare il dilagare di senzatetto e tossicodipendenza. Non è riuscito ad adattare il trasporto pubblico per consentire il distanziamento sociale, quindi metropolitane e autobus rimangono pieni di persone che, probabilmente, diffondono il virus. Ciò colpisce in modo sproporzionato chi non si può permettere di recarsi al lavoro in auto. Pur non riuscendo a fornire finanziamenti per la protezione, il Governo incolpa il popolo per i tassi allarmanti di contagio.

Come in molti altri Paesi, gli scienziati dell’élite propongono ulteriori lockdown, prendendo in considerazione tutto fuorché la difficile situazione di coloro che già vivono precariamente sotto il capitalismo. Un lockdown senza un sostegno parallelo per i poveri offre solo protezione all’élite ricca, ignorando la povertà come conseguenza giustificabile dell’ordine sociale preesistente.

Con tutto chiuso, i lavoratori licenziati vengono pagati ancor meno di quanto fosse già troppo poco per sopravvivere. Addetti alle consegne “essenziali,” insegnanti e addetti ai negozi di alimentari non ricevono alcun aumento retributivo o attrezzature protettive gratuite. Alcuni vorrebbero che il loro lavoro fosse considerato “non essenziale” cosicché da poter ricevere un piccolo sussidio di disoccupazione anziché rischiare la salute per così troppo poco denaro.

In Grecia, la situazione dei senzatetto è peggiorata poiché il Governo di Nuova Democrazia ha tentato di reinventare il Paese come destinazione turistica affascinante e fortemente controllata nel mezzo di una pandemia.

I clochard continuano a essere multati, arrestati e sfollati. Lo Stato sta utilizzando il virus come scusa per impedire assembramenti di ogni tipo. Di recente, la Polizia ha aggredito e picchiato alcune persone all’interno di un centro sociale a Patrasso, lì per raccogliere cibo da distribuire ai bisognosi. Gli sforzi di mutuo soccorso continuano, nonostante le continue minacce, gli arresti e le multe della Polizia; il semplice atto di aiutare chi ha bisogno al di fuori del contesto della Chiesa è ora trattato nel modo in cui lo erano prima le azioni molto più controverse o conflittuali. Molti in Grecia, in particolare i residenti di Exarchia che vivono l’applicazione più rigida del lockdown in un ambiente urbano, si riferiscono al virus come una “vacanza della Giunta.”

I medici si sono mobilitati per chiedere maggiori investimenti in dispositivi di protezione e soluzioni mediche alla pandemia ma vengono ignorati o repressi. I lavoratori essenziali hanno dovuto pagare multe per non essere in possesso della documentazione corretta mentre erano fuori a rischiare la loro sicurezza per fornire servizi essenziali. Sono state organizzato piccole manifestazioni contro questo tipo di opportunismo politico ma i poliziotti hanno risposto reprimendo i partecipanti, mettendo ulteriormente in pericolo i manifestanti per quanto riguarda la trasmissione del virus e la violenza della Polizia.

Nuova Democrazia e le sue controparti europee stanno implementando un lockdown progettato per “salvare il Natale” per le loro basi di destra. Con questa strategia, verrà implementato un lockdown estremo fino all’apertura dei negozi al dettaglio per coloro che hanno soldi da spendere per gli acquisti natalizi. Il piano non va molto oltre; eccezion fatta per questo periodo temporaneo di consumo, il lockdown dovrebbe continuare dopo le vacanze. Gli annunci formali relativi a questo piano sono arrivati quando lo Stato ha speso migliaia di euro per proiettare temporaneamente un’immagine di Gesù Cristo sul palazzo del Parlamento per la “Giornata delle forze armate,” un’espressione della determinazione di Nuova Democrazia nel voler reinventare la Grecia come Stato cristiano autoritario.

17 novembre

Il 17 novembre 1973, la Giunta greca uccise decine di studenti impegnati in una rivolta al Politecnico di Exarchia; ogni anniversario, gli anarchici greci manifestano contro lo Stato. Lo scorso 17 novembre, la Polizia ha circondato un blocco anarchico e ha creato un perimetro intorno al quartiere di Exarchia, Atene; quest’anno abbiamo previsto un’intensa repressione anche prima che la pandemia offrisse allo Stato ulteriori opportunità per reprimere la protesta.

Ogni anno, le persone depongono delle ghirlande davanti ai cancelli del Politecnico come segno di lutto per le persone uccise. Quest’anno, a causa dello Stato di Polizia, giacevano in disordine fuori dai cancelli.

Pochi giorni prima dell’anniversario del 17 novembre di quest’anno, nel mezzo del lockdown nazionale, gli anarchici hanno coraggiosamente coordinato le occupazioni in varie università greche, in particolare del Politecnico a Exarchia e Zografou, ad Atene. Queste eroiche occupazioni hanno avuto luogo in un momento di repressione senza precedenti, quando il Governo aveva appena implementato nuove politiche; coloro che vi si sono impegnati hanno scelto di agire nonostante le intimidazioni dello Stato. Si sono trattenuti nelle università per un’intera notte, conclusasi con un raid della Polizia nelle università e l’arresto di tutti gli occupanti. Gli agenti hanno attaccato le manifestazioni di sostegno nelle vicinanze e hanno inflitto pesanti multe agli arrestati, per un totale di 23.000 euro solo al Politecnico di Exarchia. Di fronte alla repressione, le occupazioni hanno dimostrato la volontà e la passione persistenti alla base dei nostri movimenti. Anche se la sinistra autoritaria cerca di rivendicare la proprietà dell’anniversario del 17 novembre in Grecia, i suoi membri si sottomessi, implorando permessi senza esprimere solidarietà a coloro che occupano le università. Qui è possibile vedere le riprese video dell’occupazione del Politecnico di Exarchia il 17 novembre 2020.

Dopo queste occupazioni, lo Stato greco ha vietato tutti i raduni con più di quattro persone, anche a scopo di allenamento, fino al 18 novembre. Allo stesso tempo, il Primo Ministro ha avuto l’audacia di andare al Politecnico per “rendere omaggio” agli studenti morti. In quel momento, l’università era circondata da ogni parte dalla Polizia pronta a reprimere ogni manifestazione di dissenso.

Forse, il momento più eclatante della giornata si è verificato quando una donna anziana è passata davanti al Politecnico mentre il Primo Ministro faceva la sua comparsa. Durante una passeggiata consentita, ha messo un fiore fuori dai cancelli, una pratica di lunga data per commemorare gli studenti morti. È stata arrestata e multata mentre il Primo Ministro si è goduto il suo servizio fotografico.

Il KKE, il partito comunista greco di sinistra autoritario, ha cercato di tenere una manifestazione non consentita dopo che lo Stato aveva negato più volte il permesso. Quando il KKE è sceso in piazza per la prima volta, un sottoinsieme del gruppo è stato in grado di marciare rispettando il distanziamento sociale verso l’ambasciata degli Stati Uniti. Tuttavia, un successivo tentativo del KKE di riunirsi è stato accolto con una repressione significativa. Sebbene il KKE abbia dovuto affrontare un esercito di poliziotti e una raffica di lacrimogeni e violenza, è stato comunque trattato in modo speciale, poiché detiene seggi in Parlamento, un trattamento che non viene mai applicato agli anarchici.

Gli anarchici ateniesi hanno cercato di riunirsi il 17 novembre ma la Polizia ha risposto con estrema violenza. Piccole assemblee si sono svolte nei quartieri ateniesi di Peristeri, Vyronas, Pangrati, Kipseli, Kaisariani, Petralona e altri, ma la Polizia ha invaso le zone centrali. Tuttavia, in tutta la città sono comparsi graffiti e striscioni per la giornata. La gente ha tentato di riunirsi a Patrasso, Ionannina, Volos, Kavala, Karditsa, Larissa, Corfù, Salonicco e probabilmente in molti altri luoghi del Paese. La Polizia ha risposto con arresti, multe e, in quasi tutti i casi, violenza brutale.

I poliziotti greci credono di combattere una guerra e si comportano di conseguenza. Sono orgogliosi di difendere l’ordine dominante con la violenza, senza timore di conseguenze da parte dello Stato. Rappresentano la cultura della Giunta di cui desiderano il ritorno. Il 17 novembre è importante per loro quanto lo è per la sinistra e per gli anarchici ma lo è per il motivo opposto. Vorrebbero versare il sangue di più studenti se ne avessero la possibilità; anche se quest’anno non è stato ucciso nessuno, ne è stato versato un bel po’.

La notte del 17, i media istituzionali hanno riportato probabili vendette formalmente non rivendicate. Molotov sono state lanciate contro un posto di blocco della Polizia nel quartiere ateniese di Petralona. Molotov sono state lanciate anche contro una stazione di Polizia a Salonicco.

Il 17, il gruppo anarchico Maskova ha colpito un edificio comunale. Un estratto dal loro comunicato dice quanto segue:

…Poiché circola molto bene negli ultimi giorni: “MAT ovunque, ICU da nessuna parte.”

È chiaro che in questo momento Nuova Democrazia sta sperimentando e sta cercando di mettere in ginocchio l’ambiente di lotta con il pretesto della pandemia… Rinunciano alla responsabilità dello Stato dando la colpa ai giovani e ai singoli, mostrando pura ipocrisia nel loro comportamento repressivo e nella loro violenza nelle strade. Sfidando il ridicolo divieto di assembramento, i compagni hanno tentato di scendere in piazza in tutta la Grecia con l’unico scopo di dimostrare che la loro beffa doveva finire. Le persone si svegliano sempre di più e la rabbia cresce. Rabbia contro i nostri governanti e gli assassini dei nostri sogni. È ora che smettano di decidere per il nostro futuro.

Abbiamo quindi deciso di attaccare il Municipio di Ilio, un attacco minimo ma simbolico in risposta alla violenza insensata che abbiamo vissuto come movimento il 17 novembre, ricordando ai vermi dello Stato che la nostra resistenza non muore. Quest’azione è in solidarietà con il nostro compagno Costas Gournas (che stanno cercando incessantemente di calunniare con accuse infondate, come il rinvenimento di bandiere, maschere e alcuni strumenti di uso quotidiano in suo possesso), con gli arrestati il 17 novembre e con tutti coloro che nel mondo si sono impegnati nella lotta per un domani migliore senza governanti e oppressione.

Non importa quanto ci affogherete nelle sostanze chimiche, non importa quanto ci picchierete, non importa quanti casi giudiziari metterete nei nostri archivi, saremo lì ogni volta che potremo, con nuovi metodi di resistenza e lotta.

Solidarietà a Costas Gournas e a tutti gli arrestati il 17 novembre.

Che sia la MAT o la DIAS, il Kalashnikov colpisce le forze dell’ordine.

-Collettivo anarchico Masovka

Graffiti con la scritta “MAT (Polizia antisommossa) ovunque, ICU (unità di terapia intensiva) da nessuna parte.”

Ad Atene, dopo il 17 novembre, gli hooligan hanno manifestato contro la brutalità della Polizia, evidenziando il disgusto che tante persone provano per il comportamento della Polizia.

Un corteo spontaneo contro la repressione della Polizia dopo il 17 novembre.

Prigioni Sebbene i finanziamenti siano stati destinati alle carceri a scapito degli ospedali, ben poco è andato alla protezione dei prigionieri dal COVID-19, ma piuttosto quasi interamente all’ampliamento del personale e al miglioramento della loro retribuzione. Ufficialmente, si sa che in Grecia due prigionieri sono morti a causa del virus. Altri potrebbero esserlo ma, a causa delle politiche dell’amministrazione penitenziaria in Grecia, la cifra reale rimarrà probabilmente sconosciuta anche se i casi aumenteranno all’interno delle carceri. Come nel caso dei campi profughi, gli amministratori statali hanno agito come se le carceri non fossero spazi in cui le persone devono essere tenute al sicuro. Alcuni detenuti hanno scioperato nei campi agricoli dove sono costretti a lavorare, mentre altri si sono rifiutati collettivamente di collaborare con le guardie carcerarie fino a quando non saranno introdotte le politiche di distanziamento sociale e igieniche di base.

Inoltre, alcuni prigionieri hanno organizzato uno sciopero per chiedere una migliore protezione alla prigione greca di Diavata, dove si sono verificate un’epidemia del virus e dei decessi. Le loro richieste sono state rese pubbliche; ciò aiuta a far luce sulla situazione che i detenuti devono affrontare in tutta la Grecia in questo momento:

Inziativa dei prigionieri di Diavata

Chiediamo:

 Distanziamento sociale in risposta alla congestione carceraria.
 Liberazione dei detenuti con sei mesi di pena da scontare.
 Rilascio anticipato per sospensione della pena per gli anziani e anche per gli anziani con problemi di salute preesistenti.
 Rilascio immediato dei rei di reati minori.
 Riduzione dei limiti di sospensione a 2/5 della pena con beneficio del salario per la reclusione o 1/3 del tempo di detenzione effettivo come nelle precedenti disposizioni sulla folla e 1/5 della pena con il beneficio del salario per la reclusione durante la crisi sanitaria.
 Il personale deve arrivare un’ora prima per essere sottoposto a un test rapido regolare prima di ogni turno.
 Rilascio di prigionieri che stanno scontando la custodia cautelare quando il loro processo è stato rinviato per oltre sei mesi.
 Nessuna detenzione per reati lievi, compresi quelli inflitti ai tossicodipendenti.
 Fornire protezione sanitaria sufficiente (antisettico, maschere, guanti di gomma) a tutti i detenuti.
 Controlli meticolosi e misure di quarantena per eventuali detenzioni forzate.
 Disinfezione meticolosa di tutti i materiali che entrano nelle carceri.

A meno che tutte le misure di cui sopra non vengano attuate, se le condizioni della nostra detenzione non cambieranno, noi prigionieri di Diavata sciopereremo.

A metà novembre, il prigioniero anarchico Kostas Sakkas ha iniziato uno sciopero della fame e della sete, chiedendo di poter continuare i suoi studi e di essere trattato come un essere umano. Egli è l’incarnazione di forza e coraggio di fronte ai continui maltrattamenti da parte del personale carcerario; l’hanno spostato di prigione in prigione nel tentativo di spezzare la sua volontà e danneggiare il suo benessere psichico.

Sebbene lo Stato abbia fatto poco per migliorare l’igiene delle carceri greche durante la pandemia, i report del Prisoner Solidarity Network suggeriscono che in alcune prigioni, come in quella di Larissa, sia ora vietato far entrare la maggior parte dei libri con il pretesto che potrebbero veicolare il virus. Questo è un attacco flagrante e ridicolo alle opportunità educative e alla qualità della vita dei detenuti. [ Un nuovo sito Web è stato creato per raccogliere donazioni per il sostegno legale a supporto di quattro persone che rischiano di essere accusate di crimini ai sensi della Legge greca antiterrorismo 187A. I quattro sono imputati di 54 azioni separate; le autorità affermano che tutte queste azioni sono collegate, sulla base del futile motivo che nei presunti comunicati in cui si parla delle azioni è sempre stato utilizzato il termine “compagni.” [Qui] ( https://www.firefund.net/osa?fbclid=IwAR1lysFHQFXHY3luAKnYablb35Cj52q1xfph8eT8gnQswHJo74OksiIwNlE ) potete leggere le informazioni sul loro caso e su come sostenerli.

L’11 novembre è proseguita un’udienza d’appello nel caso contro Pola Roupa, membro di Lotta Rivoluzionaria, che avrebbe coordinato una fuga in elicottero dalla prigione ateniese di Korydallos. La decisione iniziale del Tribunale imponeva che Pola Roupa scontasse 120 anni di prigione e Nikos Maziotis (un altro membro di Lotta Rivoluzionaria) 37.

La rabbia contro la Polizia non si spegne.

Squat Questo mese, la Polizia ha sgomberato lo squat anarchico Zaimi a Exarchia. Per fortuna, al suo interno non c’era nessuno, quindi durante lo sgombero non si sono verificati arresti. Ma la perdita di questo bellissimo edificio è un altro attacco alla nostra infrastruttura, poiché è stato un importante centro per l’organizzazione anarchica degli ultimi anni.

Le strade della Grecia sono deserte a causa del lockdown e dello Stato di Polizia.

Delivery Come riportato in recenti aggiornamenti, App come Wolt ed Efood stanno rilevando il settore delle consegne in Grecia. Queste seguono l’esempio di Uber e Airbnb, funzionando come una sorta di boss non umani invisibili che probabilmente diventeranno più diffusi in un futuro sempre più automatizzato e distopico. Intanto, le misure del lockdown hanno aumentato drasticamente la domanda del delivery. Riportiamo un estratto anonimo che descrive le condizioni lavorative imposte da queste aziende:

Poiché la pandemia mette improvvisamente in luce il vero valore del proletariato e quello che una volta era il “lavoro non qualificato” è ora “essenziale” per il funzionamento di questa società, vogliamo smascherare una società che sta raccogliendo profitti sfruttando incessantemente i propri lavoratori. WOLT, l’App finlandese di consegna per start-up, ha preso d’assalto la Grecia. Quest’azienda, l’equivalente di Uber per il cibo, è ora ovunque ad Atene, traendo profitto dai lavoratori che si mettono a rischio e generalmente beneficiando della necessità aggiuntiva di consegne durante il lockdown. Se scegliete di utilizzare quest’applicazione, vogliamo segnalare alcuni aspetti dell’azienda.

Assumono lavoratori come freelancer, o qualche nome creativo per appaltatori indipendenti, il che significa che non sono responsabili della sicurezza o del benessere di coloro che guidano per loro. Inoltre, quando s’inizia a lavorare per loro, i primi 100 euro di manodopera non vengono retribuiti, al fine di pagare l’uniforme e l’attrezzatura che deve essere indossata. In sostanza, stanno vendendo prodotti con la forza. E nonostante costringano i lavoratori ad acquistare le proprie uniformi e le proprie attrezzature, non sono stati implementati nuovi protocolli antivirus. È necessario indossare una mascherina durante il ritiro o la consegna delle merci ma ai lavoratori non vengono forniti disinfettanti e mascherina, né viene fornito alcun aumento a causa delle circostanze straordinarie. I corrieri all’inizio guadagnano pochissimo, cominciare devono anche pagare per chiamare i clienti se questi non forniscono informazioni complete. Questo è un problema frequente poiché i clienti, generalmente benestanti, raramente comprendono l’esperienza del servizio.

Inoltre, è probabile che WOLT stia assumendo troppe persone durante la pandemia per soddisfare il temporaneo aumento della domanda. A lungo termine, ciò significa che quando le misure restrittive si allenteranno, molti lavoratori verranno licenziati - o l’algoritmo dell’azienda avrà più lavoratori che consegne, costringendo i corrieri a licenziarsi quando non ci sarà lavoro per loro. Poiché i lavoratori sono appaltatori indipendenti, o “partner” nella loro lingua aziendale, non hanno una rete di sicurezza o aspettative di reddito affidabili.

Immigrati Lo Stato continua a utilizzare come arma contro gli immigrati il lockdown e il virus. Il campo profughi di Moria è stato sostituito da un accampamento ancora più pericoloso e insicuro. Anche se non lo ammetterebbero mai per paura di perdere i finanziamenti dell’UE, il Governo greco sta deliberatamente utilizzando il lockdown, l’inverno e il virus per far sì che i richiedenti asilo soffrano e muoiano. Questo fa parte di una più ampia strategia xenofoba. Persino [Vice] ( https://www.vice.com/en/article/v7mdey/greece-is-weaponizing-the-coronavirus-against-refugees) non usa mezzi termini quando descrive la situazione.

I rifugiati continuano a organizzare manifestazioni estreme; alcuni di loro non vengono denunciati poiché lo Stato greco continua a impiegare strategie di contenimento e isolamento. [Qui] ( https://www.facebook.com/solidaritymigrants/photos/a.101393874816484/198622598426944/ ) è possibile visualizzare una mappa dei campi profughi presenti in Grecia.

Alla fine di novembre, Spagna, Malta, Italia e Grecia hanno proposto nuove politiche migratorie ai leader del Parlamento dell’UE. Affermano che queste proposte hanno lo scopo di suddividere il “fardello” dei richiedenti asilo ma la vera intenzione è ridurre o eliminare il processo di asilo al fine di attuare politiche di immigrazione xenofobe in tutto il continente. La maggior parte di questi Paesi sta già sopprimendo la richiesta di asilo tramite misure informali; ora, stanno facendo pressioni sull’Unione europea affinché lasci cadere ogni pretesa di politiche umanitarie.

Università La guerra alle università continua, in seguito alla decisione del regime di Nuova Democrazia di annullare la politica di asilo nei campus scolastici. Dopo il lockdown, un nuovo ambiente universitario più in linea con la visione di “legge e ordine” di Nuova Democrazia attende il Paese.

Alcuni anonimi hanno attaccato gli Uffici del Preside della Facoltà di Economia, che ha collaborato con la Polizia per sgomberare lo squat Vancouver e un centro sociale situato nell’Università. L’hanno costretto a mettere intorno al collo un cartello con la scritta “Libertà per gli squat.” Mentre quest’uomo ha sfruttato la brutalità della Polizia per vendicarsi del movimento anarchico, i politici greci sono rimasti scioccati nel vedere un uomo bianco con indosso un completo spaventato e umiliato dagli anarchici. Anche se la depressione economica s’intensificherà, lo Stato ha offerto una ricompensa di 100.000 euro per informazioni su coloro che hanno condotto quest’azione, temendo che anche altre persone privilegiate potrebbero sperimentare vendette compiute dal popolo.

Sono comparsi due comunicati che rivendicano l’azione. Si legge, in parte, Questa pratica di presentare il volto umano del potere spaventato e avvilito, distante dal consueto fascino e prestigio del suo ufficio, mirava non solo a intimidirlo ma anche a intimidire i suoi pari. Quest’azione segue la logica del “colpirne uno per educarne cento.” Questo perché mostra che la minaccia della resistenza dal basso, la minaccia della giustizia rivoluzionaria, non è qualcosa di vago e astratto ma è qualcosa che diventa carne e sangue e può essere personificato nel volto di un uomo della classe potente in preda al panico. Inoltre, dimostra alle persone della nostra classe, a chi soffre ed è tormentato dall’oppressione e dallo sfruttamento inflitti dai potenti, che coloro che detengono il potere sono anche persone comuni. Possono sembrare senza paura e pieni di sé quando indossano le loro uniformi, nelle loro costosi carovane di veicoli scortati da sgherri e sbirri, nei loro uffici dove mettono firme che convalidano la sofferenza, l’umiliazione e il dolore di chi si trova alla base sociale ma rimangono comunque persone. E possono essere spaventati.

26 novembre sciopero generale

Il 26 novembre, in tutto il Paese si è svolto uno sciopero generale di tutti i lavoratori dei trasporti. Diverse forze lavoro e singoli si sono anche impegnati in scioperi indipendenti. Piccoli raduni coraggiosi hanno avuto luogo nonostante le misure di lockdown; alcune persone sono riuscite a sfilare lungo le strade di Atene nonostante la notte prima la Polizia avesse convogliato alcuni veicoli antisommossa. L’intervento della Polizia è stato minimo rispetto ai recenti eventi di Atene; probabilmente, lo Stato stava cercando di impedire che le tensioni sbottassero a causa delle atrocità commesse pubblicamente dai poliziotti il 17 novembre. Mentre ad Atene il corteo principale si svolgeva senza incidenti, gli agenti hanno attaccato e arrestato i partecipanti a una manifestazione di motociclisti organizzata da un sindacato autonomo dei rider. Allo stesso modo, in altre città come Ioaninna, i poliziotti hanno attaccato e arrestato persone che marciavano per sostenere lo sciopero generale.

Ogni azione dello sciopero generale si è svolta a dispetto delle circostanze draconiane. Ogni corteo, grande o piccolo che sia, ogni scioperante che potenzialmente perde una giornata di paga in un momento di grave precarietà, ogni striscione appeso, ogni slogan dipinto con lo spray, tutto questo merita rispetto.

In conclusione

È difficile scrivere il report di questo mese. Ciò che è certo è la nostra rabbia collettiva. Anche se la notte del 17 non si sono verificati disordini a Exarchia, stiamo vivendo una nuova epoca di repressione ed è importante sottolineare che le azioni e le occupazioni tenutesi a dispetto di queste circostanze dimostrano un coraggio rivoluzionario che persiste nonostante gli sforzi per piegarci.

Nonostante la gente viva nella crescente paura di ulteriori difficoltà economiche, violenza statale e la pandemia stessa, il Governo non sarà in grado di sfruttare il virus per attuare la repressione politica a tempo indeterminato. E quel che ci manca in attrezzature e finanziamenti, viene compensato da passione e solidarietà.

I cancelli del Politecnico.